Consiglicastello di soave

Il Castello di Soave è una fortificazione scaligera dell’omonimo paese del veronese, di cui oggi è diventato il simbolo. Da ormai più di otto secoli, si erge maestoso sulla collina di Tenda, dominando tutta la piana sottostante, dal borgo di Soave fino alle propaggini del Lago di Garda. Scopriamo la storia di questo affascinante monumento!

Le origini del Castello di Soave

Le origini di questa fortificazione risalgono con molta probabilità al X secolo, periodo contrassegnato dalle invasioni degli Ungheri. La sua fondazione è storicamente attribuita alla famiglia dei conti Sambonifacio, leggitimi proprietari fino ai primi anno del duecento. Nel 1226, infatti, Ezzelino IIIa Romano diviene podestà di Soave e il castello viene ceduto alla famiglia dei conti Greppi nel 1237. Da questo momento in poi la storia del castello diventa piuttosto travagliata.

Nel 1270 viene ceduto al comune di Verona e con l’ascesa dei Della Scala, nel 1271 tutto il borgo di Soave passa al controllo di Mastino I Della Scala. La fortezza scaligera diventa in questi anni teatro di terribili battaglie. Nel 1338 le truppe fiorentine alleate dei Veneziani e guidate da Rolando de’Rossi riescono a impossessarsi della rocca per brevissimo tempo, per poi essere sconfitti nuovamente dai Dalla Scala. Tra il 1369 e il 1374, sotto il dominio degli Scaligeri, la fortezza viene restaurata e rafforzata con la costruzione di una grande cinta muraria che circonda tutto l’abitato di Soave. Dal XV secolo il castello passa sotto il controllo prima dei Visconti di Milano e poi della Repubblica di Venezia.

A partire dal cinquecento la lotta per la fortezza diviene sempre più dura. Le truppe imperiali guidate dall’imperatore Massimiliano I d’Asburgo conquistano il possesso del castello dando il via ad una lunga serie di scontri con la popolazione locale, che, grazie ad un’insurrezione generale, riesce a riconsegnare la fortezza nelle mani dei Veneziani. Il 3 agosto del 1511 le truppe imperiali organizzano però un nuovo assalto dalle conseguenze drammatiche: Soave viene data alla fiamme e 336 soavesi vengono barbaramente uccisi.

La fine di questi terribili scontri arriva solamente grazie al ritorno dei Veneziani, che danno il via a un lungo periodo di pace e serenità. Negli anni il castello viene persino abbandonato e trasformato in una fattoria. Nel 1669 passa nelle mani della famiglia Gritti fino al 1830, anno in cui la fortezza viene acquistata dall’avvocato Antonio Cristani, bisnonno dell’attuale proprietaria.

Il Castello di Soave oggi

Oggi il castello di Soave è un monumento patrimonio dell’intera comunità locale e non solo. La proprietaria continua a portare avanti con dedizione l’opera di cura e valorizzazione della struttura intrapresa dal bisnonno e dal nonno. Il castello di Soave è orgogliosamente simbolo dell’omonima cittadina, considerata una dei borghi più belli d’Italia. È anche possibile visitarlo durante i giorni di apertura e poter così ammirare una delle migliori testimonianze medioevali dell’intero territorio veneto. L’assetto attuale si caratterizza per una maestosa cerchia muraria che racchiude al suo interno ben tre cortili e il mastio centrale.

Oltre all’incredibile struttura architettonica, il castello racchiude anche numerose opere d’arte come il magnifico affresco della vergine della misericordia che con il suo mantello avvolge e protegge tutti gli abitanti di Soave. Nel mastio, dove trova ubicazione anche la casa del capitano, è invece presente una ricca collezione di armi e armature d’epoca e da qui si accede poi alla bellissima “Caminata”, la grande sala in cui si trovano il grande camino e il salone dei ricevimenti del castello.

Alcune curiosità

Secondo alcune testimonianze storiche, presso il castello di Soave soggiornò anche il “sommo poeta” Dante Alighieri, ospite di Cangrande della Scala. Proprio in questa occasione sarebbe stato coniato il nome della cittadina “Soave”: Dante avrebbe infatti così definito il vino offertogli dai Dalla Scala. È un fatto piuttosto curioso e verosimile, secondo tanti però è più probabile che il termine derivi da una storpiatura del nome delle tribù Sveve che si insediarono sul territorio ai tempi di re Alboino.