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La sala Boggian del Museo di Castelvecchio sarà allestita, sino al 6 marzo 2022, in maniera del tutto nuova: in esposizione ci saranno i 60 acquerelli che sono stati donati nel 2021 dall’artista Francesco Arduini al il Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Verona. Si tratta di una mostra di particolare importanza e sarà possibile ammirarne la bellezza sino al 6 marzo 2022 presso il museo di Castelvecchio; questa esposizione è stata resa possibile non a caso, bensì per la celebrazione dei cent’anni dalla nascita di Licisco Magagnato, curata da Ketty Bertolaso e Francesca Rossi.

Gli acquerelli

Le opere in mostra sono molto suggestive e rappresentano una rinascita della rappresentazione, nel periodo successivo all’astrattismo e ritrovano nell’acquerello il giusto compromesso per donare nuovamente la giusta densità tattile e cromatica, proprio come precisa l’autore dell’opera.

Gli acquerelli si trovano in sala Boggian, accostati a dipinti, lavori giovanili ed incisioni delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e del Museo di Castelvecchio, che raccontano la vita dell’artista, dagli esordi sino al periodo dell’incredibile e solida amicizia con Magagnato. Negli acquerelli di Francesco Arduini, il direttore coglieva, proprio come lui stesso affermò, un distaccato e tranquillo inseguimento di analogie e di profonde costanti fra le forme organiche e naturali, l’ordine segreto, ritmico e non geometrico, dei profili delle masse e delle linee.

L’amicizia

L’incredibile coincidenza della donazione degli acquerelli con l’anniversario centenario della nascita di Licisco Magagnato mette in risalto la grande collaborazione ma, soprattutto, amicizia che legava il pittore al direttore dei Musei e Gallerie d’Arte veronese. Tra il 1960 ed il 1970, Magagnato mise in mostra le opere di Francesco Arduini per la Galleria d’Arte Moderna e, proprio a quelle opere e alla produzione grafica e pittorica, dedicò diverse pagine nei cataloghi di mostre collettive e monografiche.
La mostra è stata inaugurata la mattina del 4 dicembre da Francesca Briani, assessore alla cultura e dallo stesso Francesco Arduini. Ketty Bertolaso, curatrice dell’evento, ha poi spiegato che i Musei Civici di Verona hanno optato per una celebrazione del centenario con un programma ricco di appuntamenti, in onore del grande Magagnato direttore dei Musei e delle Gallerie di Verona dal 1955 al 1986 ma soprattutto storico d’arte, indubbiamente la figura intellettuale maggiormente rappresentativa che ha permesso la crescita e lo sviluppo dei musei veronesi.

L’artista

Francesco Arduini conseguì nel 1951, a Venezia, la maturità artistica nel 1951 e si iscrisse successivamente alla Facoltà di Architettura a Firenze e a Venezia. Le sue esposizioni iniziano nel 1951 e dopo 10 anni prende il posto di Orazio Pigato come docente di Composizione presso l’Istituto Statale d’Arte veronese “N. Nani”, nel quale insegnerà per vent’anni. La sua carriera artistica e di esposizione comincia nel 1953, in tutte le edizioni della Biennale di Verona, sino al 1967 e, nella cinquantasettesima edizione, riceve un premio. Sempre nello stesso periodo, Francesco Arduini prende parte a diverse rassegne, sia nazionali che internazionali, nel settore giovanile, a Gorizia, Milano, Roma e altre città. Nel 1962 riceve a Milano il Premio Diomira; nel 1964 un premio all’VIII Premio Mestre e nel 1968 riceve un premio a Lucca alla XV Biennale nazionale.
Nel 1963 prende parte a Milano al Premio San Fedele e a Padova alla XV Triveneta. Nel 1965 conosce Ludovico Ragghianti, importante storico d’arte che propone ed illustra una personale antologica di grafica all’Università di Pisa. Quest’opera diventerà importante nelle più grandi città della Liguria e della Toscana. Sempre nello stesso anno riceve un invito per la grafica a Venezia per la XXXIII Biennale Internazionale, con le sue opere “gli Stendardi”. Ha partecipato inoltre a moltissime collettive, sia in Italia che all’estero a Genova, Bolzano, Firenze, Montebelluna, San Martino di Lupari, Trento, Termoli, San Giminiano, Salisburgo, Trissino, Ferrara e tantissime altre città di spessore.