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Nonostante il difficile anno attraversato anche dalla città scaligera, Verona si mette lo smoking per rappresentare un’ultima volta ancora il travagliato amore di Violetta Valery e Alfredo Germont, ovvero “Traviata”, una delle opere più amate del trittico romantico composto da Giuseppe Verdi.

Violetta Valery saluta con grande stile il suo amato Alfredo all’Arena di Verona

Giovedì 19 agosto, alle ore 20.45 si alza per l’ultima volta il sipario di questo trionfale allestimento che l’Ente scaligero ha voluto intensamente per regalare al proprio pubblico, italiano e straniero, una rappresentazione degna della fama di un luogo che ha visto nei decenni le più grandi ugole della lirica internazionale rendere gloriosa l’Arena con le classiche opere del mainstream melodrammatico.

Sulle parole di ‘Amami Alfredo, amami quant’io t’amo, amami Alfredo … addio!’, sarà un addio anche per la coppia protagonista che ha donato emozioni e lacrime al pubblico melomane, il soprano Sonya Yoncheva e il tenore Vittorio Grigolo che hanno commosso ed esaltato con i loro vibrati, dimunendi, crescendi, recitati una platea e una gradinata uniti sotto l’egida della grande commozione.

Tra l’altro “Traviata” non è mai stata un’opera da cartellone per l’Arena: “Aida”, “Nabucco”, “Rigoletto”, “Carmen” solitamente sono le rappresentazioni più popolari, perché sontuose, pompose (pensate alla ‘Marcia trionfale’ di Aida o ai balletti ispanici di “Carmen”), eppure un velo di intimità e malinconico dolore empatico è sceso sul pubblico che ha amato Violetta sino all’ultimo sospiro, complice un allestimento perfetto e una tecnica belcantistica di grande scuola d’antan.

L’addio di Sonya Yoncheva di Vittorio Grigolo sarà, ancora una volta, in grande stile

Soffermandosi sull’allestimento, se la coppia formata da Sonya Yoncheva e dal tenore Vittorio Grigolo hanno focalizzato l’attenzione del pubblico presente nel grande monumento romano veronese, non di meno è stato il successo del terzo personaggio chiave dell’opera, per molti aspetti forse il vero protagonista, ovvero Giorgio Germont, il padre d’Alfredo. Il duetto ‘Voi, dite alla giovine’, condotto dal baritono, qui esordiente, George Petean, ha commosso nello stile paterno con il quale l’uomo chiede il ‘sagrifizio’ alla bella … donna di alta società, una parafrasi che non vuole sminuire la purezza sentimentale di Violetta Valery, uno dei momenti di grande intensità dell’opera verdiana nella quale la grande sofferenza esistenziale della donna incontra le richieste del suocero che vuole salvare l’onore della figlioletta in procinto di nozze.

Insomma, unendo il tutto con balletti di grande qualità, momenti conviviali nei quali si libia nei lieti calici e una scenografia nella quale sono state esposte dalla produzione ben sedici opere dalle Gallerie degli Uffizi e le innovative, ma di grande gusto estetico, scenografie digitali realizzate in collaborazione con D-wok, “Traviata” all’Arena di Verona è stato un successo e l’ultima rappresentazione sarà il saluto ideale all’eroina parigina e all’Arena che ha sofferto come tutti gli enti culturali, ma che ha saputo sopravvivere e portare in scena la qualità assoluta.

Per assistere all’ultima rappresentazione dell’opera, il 2 settembre, sarà necessario dotarsi di Green Pass, una richiesta necessaria per condividere al meglio un momento che rimarrà nel vostro immaginario.
Non possiamo dimenticare il delicato momento che stiamo attraversando, ma non possiamo neppure lasciare alle circostanze il potere di privarci della nostra cultura e della voglia di vivere assieme un momento così intenso.
Il Green Pass, in questa fase pandemica, è la chiave per vivere l’arte in sicurezza, quindi, il coro diretto dal maestro Vito Lombardi e l’Orchestra dell’Arena di Verona, diretta dal maestro Francesco Ivan Ciampa, assieme al cast canoro e ai danzatori guidati dalla etoile ellenica, prima ballerina greca Eleana Andreoudi, vi attendono per un estremo saluto a questa difficile, ma vincente forse come non mai, stagione lirica a Verona assieme alle ultime rappresentazioni di “Aida”, “Nabucco” e all’ultimo concerto-evento dedicato a Beethoven