Il Teatro Stabile del Veneto e di Verona, vista l’apparente ripresa della società dal covid avevano organizzato un evento per aprire i propri spazi con un progetto nuovo e interessante chiamato “Il teatro si mostra”, per condividere nuovamente l’arte in un periodo così complesso. Con l’ultimo decreto che norma la chiusura dei musei e dunque l’impossibilità di allestire qualsiasi tipo di mostra i teatri si sono trovati davanti all’ennesima sfida. In molti avrebbero probabilmente mollato e terminato il progetto ma il Veneto ha deciso invece di continuare il progetto e ripensarlo totalmente portandolo in un luogo in cui tutti potessero godere dell’arte: all’esterno.
Il teatro si mostra: un progetto adattato ai problemi attuali
Il Teatro Stabile di Verona e il teatro di Verona hanno deciso di impegnarsi per poter portare avanti le proprie idee e contribuire alla diffusione dell’arte e della cultura in Italia creando un progetto fruibile da tutti, all’aperto, semplicemente passando davanti alla facciata del teatro.
Per studiare questa installazione sono state utilizzate le bacheche del teatro, quelle che di solito vedono i manifesti dei propri spettacoli ad occuparle ora ospiteranno invece delle opere d’arte. Il mondo della cultura ha voluto così dare un segnale di speranza e allo stesso tempo dimostrare come sia sempre in grado di adattarsi alle situazioni e rispondere in maniera corretta ai divieti. Questo vuole anche essere un segnale per gli altri musei, una sorta di manifesto di come questo sia il momento per cambiare, espandersi, creare e portare i propri lavori in modalità “open air”.
L’accademia delle Belle Arti di Verona e il loro messaggio
Son stati proprio gli studenti dell’Accademia, insieme al teatro del Veneto e i loro colleghi ad annunciare il progetto e a lanciarlo in Italia per combattere le chiusure degli spettacoli e questo difficile periodo di emergenza sanitaria. Con le ultime disposizioni che chiudono i musei e bloccano la frequentazione di una mostra hanno trovato una soluzione sicura e intelligente riuscendo a superare l’ennesima barriera che separa la società dall’arte. In questo modo porte, finestre, bacheche e facciate si trasformano in veri e propri spazi espositivi.
“MAI PACIFICA” è il nome della selezione di opere degli artisti di Verona prodotte durante il lockdown e affisse insieme a foto, immagini e video nel tentativo di mostrare come superare i limiti della quarantena. Sono tutte opere collegate all’osservazione, al tempo che passa, alle meditazioni, ad un modo per non restare passivi davanti a questa grande problematica che sta colpendo il mondo. L’arte può aiutare l’uomo a sopportare tutto questo, può dare qualcosa in più per riuscire a migliorare un momento così difficile. Queste opere vengono allora mostrare ora in relazione anche alla seconda ondata che sta colpendo il paese e tentano di dare forza e di dare una spinta ai musei e i propri lavoratori. Queste opere vogliono dare speranza e allo stesso modo vogliono fare sentire la voce del mondo artistico, spesso abbandonato, e mantenere forte il desiderio di fare arte e cultura sfruttando i propri spazi.
Il commento del presidente dell’Accademia di Verona
Secondo Marco Giaracuni questa attività dimostra ancora una volta quanto il mondo dell’arte e della cultura sia in grado di portarsi avanti anche in un momento così complicato. Più aumentano gli ostacoli e i limiti e maggiore deve essere la creatività per superarli, per infondere speranza e tranquillità, per portare la mente delle persone lontana dai pensieri più tristi almeno per qualche minuto. L’arte può costruire strade alternative, l’espressione della propria creatività e dello stress che si sta vivendo può essere utilizzata per dare vita a qualcosa di nuovo, di bello.
Il direttore dell’Accademia suggerisce inoltre che queste mostre all’aperto devono essere viste come parte dell’urbanistica della città. Una sorta di palinsesto di cultura e arte che tutti possono vedere durante le loro attività giornaliere.