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La Muséè 2, la nuova mostra

Studio la Città a Verona apre le porte ad ottobre, per la nuova stagione espositiva con la mostra: La Muséè 2, una collettiva curata da Azad Asifovich e realizzata in collaborazione con Galerie Italienne di Parigi, che riunisce quattordici artiste donne di fama internazionale e tre uomini, e che si arricchisce di nuove opere per la propria tappa italiana. La mostra si propone di ribaltare una condizione che accomuna molte collezioni museali, composte per l’80% da artisti uomini e solo per il 20% da artiste donne. In questa mostra la proporzione risulta volutamente invertita, nell’intento di sbandellare l’attuale sistema dell’arte e della cultura in cui valori e modelli artistici sono attribuiti agli uomini.

L’intento a lungo termine di questa mostra è proprio quello di diventare una rassegna itinerante, da proporre in un tour che toccherà diverse location, incrementando sempre più la proposta espositiva, pur mantenendo intatto il proprio obiettivo.

Hélène de Franchis ha scelto alcune artiste Anna Galtarossa, Tracey Snelling, Jessica Stockholder, Muriel Gallardo Weinstaein, modificando parlzialmente la composizione parigina e intergrando la presenza maschile di Joseph Beuys con Gianni Caravaggio e Ettore Spalletti. È nata così La Muséè 2, con l’idea di affermare un’interpretazione al femminile dell’arte affiancata a quella di tre artisti il cui lavoro è in perfetta sintonia. Non è una questione di genere, ma una questione di gusto, una sistema che ora guarda all’arte con troppa attenzione al mercato che, come disse Kounellis, fa diventare l’artista quello che non è.
Gli spazi di Studio la Città ospitano: Sylvie Auvray, Anne Deguelle, Helen Frankenthaler, Muriel Gallardo Weinstein, Anna Galtarossa, Ghazel, Francesca Grilli, Shanel Gwane Engoue, Sofie Muller, Lulù Nuti, Kiki Smith, Tracey Snelling, Jessica Stockholder, Hema Upadhyay, accanto a soli tre nomi maschili di spicco: Joseph Beuys, Gianni Caravaggio e Ettore Spalletti.

Le opere

Le opere sono realizzate con tecniche e materiali intenzionalmente eterogenei che inscenano una narrazione fluida, quasi come in un ipotetico percorso espositivo museale, mettendo in discussione il contenuto semantico dei codici attualmente utilizzati nei musei. Il termine museo corrisponde in greco antico ad un luogo divino consacrato dalle Muse, che onora la personificazione delle Arti, spirituali e invisibili. Per consuetudine sacro e prestigioso, il museo istituisce un pantheon di artisti che hanno ottenuto un riconoscimento nel corso della loro carriera ma, paradossalmente, il museo moderno vuole essere popolare e accessibile.

Qui, la galleria che diventa museo compie un’autocritica: uno studio sociologico rivela che le donne, una volta concluso il loro ciclo di studi d’arte, spesso abbandonano le loro ambizioni e rinunciano alla carriera artistica a causa di una maggiore selettività e di valutazioni economiche meno vantaggiose del loro lavoro.

Una mostra così strutturata invita a una riflessione anche le gallerie, che essendo il primo canale di contatto tra i giovani artisti e la scena contemporanea, sovente svolgono un ruolo chiave in questo ambito.

La Musée 2
A cura di Azad Asifovich
Apre le porte nel periodo espositivo dal 13.10.2020 al 21.11.2020 nella sede di Studio la Città, Lungadige Galtarossa 21, 37133 Verona
Orari di apertura dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il sabato aperti solo la mattina dalle 9 alle 13.
Possibilità di visite guidate su prenotazione venerdì e sabato mattina.
Per prenotazioni: chiamare lo +39 045597549 o mandare una mail a: mostre@studiolacitta.it