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La celebre statua di Dante Alighieri in piazza dei Signori, il monumento ad Aleardo Aleardi, i meravigliosi busti che decorano molti edifici cittadini: le opere di Ugo Zannoni rappresentano un grande motivo di orgoglio artistico per la città di Verona. Attraverso la sua arte personale e generose donazioni, Zannoni ha espresso grande impegno civile a favore della cultura e della società veronese, contribuendo alla formazione della sua identità come città d’arte.

Si intitola così “la mano che crea” la mostra che i Civici Musei di Verona dedicano all’artista, fino al 31 Gennaio 2021, presso la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Il progetto è stato curato dalla direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi ed è mirato a ripercorrere la vita e le opere di uno dei più grandi scultori dell’Ottocento veronese con l’utilizzo di un format innovativo negli allestimenti di mostre.

L’arte di Ugo Zannoni

Nato a Verona nel 1836, Ugo Zannoni inizia la sua formazione artistica presso la bottega di Grazioso Spazzi, per poi completarla presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e, successivamente, presso l’Accademia di Brera a Milano. Tra le sue opere più importanti realizzate a Verona si possono citare il monumento ad Aleardo Aleardi in Corso Cavour, il gruppo scultoreo per l’altare Dolcetti della chiesa di San Tomaso Cantuariense, i busti di Nicola Mazza e di Michele Sanmicheli, e le sculture e i busti realizzati per la Protomoteca.

L’opera più amata, e sicuramente la più celebre, è la statua in bronzo di Dante Alighieri, che una Verona ancora austriaca decise di collocare in piazza dei Signori con lo sguardo rivolto ai palazzi Scaligeri, dove il poeta trascorse il suo esilio. La scultura è in realtà un’opera giovanile di Zannoni, e all’interno della mostra è possibile vedere esposto il suo bozzetto in bronzo e la sua interessante storia: con questa opera lo scultore si aggiudicò infatti il primo premio di un concorso promosso per il sesto centenario dalla nascita di Dante Alighieri.

Mecenatismo e politiche culturali

Ugo Zannoni onorò Verona non solo con il suo lavoro artistico, ma anche devolvendo ai Civici Musei gran parte della sua collezione di opere d’arte, sostenendo la creazione dell’attuale Galleria d’Arte Moderna che oggi gli rende omaggio.

Tra il 1905 e il 1918 il famoso scultore donò circa 200 opere d’arte, tra i cui autori spiccano Mosè Bianchi, Domenico Induno, Luigi Nono, Filippo Carcano, Julius Lange, Angelo Morbelli, e Leonardo Bazzaro, nonché i veronesi Angelo Dall’Oca Bianca e Francesco Daniel. Zannoni ebbe modo di frequentare personalmente questi artisti ed acquistare le loro opere per motivi di ricerca, arrivando a comporre un’invidiabilissima collezione contraddistinta dal realismo che caratterizzava la stagione artistica dell’epoca.

In quest’ottica, la spaziosa sala in galleria propone oggi un’esposizione che nel suo assetto fa rivivere l’atelier dello scultore così come era a suo tempo, per dare un’idea di come fosse disposta la tipica galleria d’arte privata dell’Ottocento.

Un nuovo approccio: la mostra-laboratorio

La sfida dei Musei Civici è stata quella di realizzare una mostra altamente partecipativa denominata “mostra-laboratorio”, un interessante esperimento realizzato grazie alla collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Verona, dell’Università degli Studi di Verona, del Centro Culturale San Gaspare Bertoni e della Fondazione Cariverona.

Un gruppo di studenti ha avuto la possibilità di collaborare con lo staff nelle attività di cura e allestimento delle collezioni, potendo apprezzare direttamente tutto il duro lavoro che avviene dietro le quinte prima e durante l’apertura di una mostra al grande pubblico. Nello stesso contesto sono stati pianificati dei laboratori di alta formazione, che spaziano dalla produzione artistica alla professione museale fino alle metodologie di gestione del patrimonio culturale, e verrà presto realizzato proprio in Galleria un cantiere dedicato alla restaurazione dei gessi di Zannoni.

Il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Ateneo veronese ha disposto inoltre la creazione di un nuovo corso specialistico sulla catalogazione di beni culturali in accordo con le regole ministeriali, un corso interamente dedicato allo studio di cento opere provenienti dalla collezione di Ugo Zannoni.

L’Accademia di Belle Arti di Verona ha a sua volta avviato un nuovo progetto per la creazione di una “linea del tempo” artistica, ovvero un percorso visuale incentrato su tutti i mecenate che hanno omaggiato con le loro opere i Musei Civici tra Ottocento e primo Novecento.