In Italia esiste un’ampia scelta di attrazioni spettacolari da visitare, dalle montagne da scalare ai parchi da visitare. Oggi ci soffermeremo in particolare su una famosa zona del nord Italia, la Lessinia.
Lessinia
Essa è un’area contenente numerose attrazioni, situata in parti disuguali nelle province di Verona, Trento e Vicenza. Qui è possibile ammirare le prealpi venete e il Parco regionale della Lessinia.
I suoi confini sono contraddistinti da un’adiacenza al Gruppo del Carega e alla Val di Ronchi settentrionalmente, all’Adige e all’alta pianura veronese meridionalmente, alla Val Leogra orientalmente e alla Val Lagarina occidentalmente.
In questa regione naturale sono presenti cime dall’altezza importante, raggiungendo tra i 1500 e i 1800 m sul livello del mare. Il clima al suo interno varia in base alle altitudini, con dei valori termici che si aggirano in media tra i 5 e i 13° Celsius. Inizialmente troviamo temperature sub-continentali fino ai 700 m di altezza, andando poi verso un clima fresco raggiungendo i 1500 m per poi finire con temperature più fredde dai 1500 m in su.
La Lessinia fu popolata fin dall’antichità, trovando tracce dell’uomo risalenti al paleolitico all’interno delle grotte.
Successivamente fu luogo di fortificazione di molti popoli, vedendo un calo della popolazione causato dalle invasione barbariche nell’impero romano. Col passare degli anni la situazione demografica migliorò, con un governo prima di tipo vescovile per poi passare sotto la dominazione austriaca. Divenne infine territorio tricolore quando il Veneto entrò a far parte del Regno d’Italia. Al giorno d’oggi è meta turistica per vari motivi, uno tra questi è l’organizzazione di eventi. Ed è proprio da qui che ne è iniziato uno di tipo itinerante, la decima edizione del Festival degli Organi Antichi.
Il Festival
L’obiettivo di questa manifestazione è il promuovere quanto più possibile la musica realizzata tramite l’utilizzo quali appunto gli organi antichi.
La Fondazione Cariverona opera in questo settore da tanti anni, organizzando più eventi possibili con la tematica centrale riguardante l’utilizzo di antichi strumenti.
Essa contribuisce ogni anno in modo importante nella preparazione e svolgimento dell’evento.
Un altro ente fondamentale nell’organizzazione del Festival è sicuramente l’associazione musicale di Visago, con la presenza di altri piccoli gruppi diretti dal maestro Andrea Marcon.
La costruzione di questi organi risale intorno al 1600 e il 1800, utilizzati in piena regola grazie alle accuratissime operazioni di restauro applicate a questi storici strumenti.
La presentazione del Festival ha avuto luogo il 21 luglio nella Loggia di Frà Giocondo, situata nel Palazzo Scaligero.
La quantità di ingressi sarà ed è stata limitata data l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.
Le esibizioni comprenderanno varie sinfonie, dalle classiche composizioni italiane a quelle straniere. Si potranno infatti ascoltare anche alcune opere di Mozart, con un ingresso totalmente gratuito in ogni locazione del Festival.
Tutte le tappe
Come detto prima l’evento ha preso di luogo prima di tutto in Lessinia, il 26 luglio, con una sinfonia diretta da Christian Tarabbia. Egli ha suonato un organo risalente al 1735, realizzato da Gaetano Amigazzi.
Successivamente l’organizzazione è passata alla seconda tappa, presa luogo nella chiesa di Monte Sant’Ambrogio il 25 agosto, con la direzione musicale di Margherita Sciddurlo.
Il 7 settembre si è tenuta la terza manifestazione nella chiesa di San Tommaso Cantuariense.
L’evento è stato tra i più attesi, grazie alla presenza del maestro olandese Liuwe Tamminga, il quale ha suonato lo stesso organo toccato da un certo Mozart nel 1770 a Verona.
L’organizzazione è poi andata avanti l’11 settembre, con il maestro Nicolò Sari che si è esibito nella chiesa parrocchiale di Caldierino.
Il 18 settembre si terrà la prossima tappa della rassegna, nella chiesa di San Pietro in Monastero, con le note di Federica Iannella.
Il 4 ottobre poi ci si sposta nella chiesa parrocchiale di Nogarole Rocca. Il suonatore dell’organo Ugo Spanu verrà accompagnato dalla tromba di Antonio Mura.
Il termine del festival si avrà il 25 ottobre a cura di Stanislav Surin, componendo nella chiesa parrocchiale di Valeggio sul Mincio.